Lo slancio di aprirsi verso il mondo, di integrare eccellenza e talento nel proprio dna: Fendi da sempre tesse il suo percorso guardando con curiosità all’innovazione che avanza. Come quando rivoluziona la commercializzazione del suo capo feticcio, la pelliccia. O quando nel 1965 affida all’esordiente Karl Lagerfeld il design della linea accessori.
Guardare all’extra-ordinario: una spinta in avanti che ancora caratterizza lo stile unico di Fendi e su cui fa perno il progetto di rivoluzione del proprio Retail: coniugare il Made to Order – l’esclusività di un servizio di co-creazione tra clienti e designer – con la capillarità di una rete Retail che abbraccia 250 negozi nel mondo.
Negli ultimi anni Fendi ha avviato un ampio progetto di revisione dei processi e dei sistemi con l’obiettivo di standardizzare le modalità di dialogo tra tutti gli attori della propria supply chain. Una supply chain estesa, transnazionale, lungo la quale è essenziale ottimizzare la gestione di ogni singolo snodo. L’avvio di questa “rivoluzione” prende i passi dalla revisione dei processi e dei sistemi core di Fendi: produzione, distribuzione, logistica. Il secondo step vede al centro l’estensione degli elementi di standardizzazione ai sistemi Retail del Gruppo, con cui la Maison oggi gestisce più di 250 negozi in oltre 30 paesi nel mondo.
Così Fendi intende attuare una modalità di gestione del business che non distingue tra offline e online, ma che persegue, attraverso processi e sistemi univoci nel mondo, un solo ed unico obiettivo: continuare a offrire l’eccellenza che la caratterizza a tutti i propri clienti, con velocità e grande puntualità.
Così la standardizzazione dei processi e dei sistemi - al di là del canale di vendita utilizzato - è elemento cruciale di successo: per gestire in modo ottimale la grande mole delle proprie attività transnazionali Fendi deve riuscire ad adattarsi al meglio a qualunque canale di vendita. Essere flessibile, pur mantenendo una governance definita e solida, che ne corrobora la potenza e che attraversa i paesi. Una sinergia fondamentale per la Maison, elemento di cui Deda Stealth è tassello essenziale.
“La flessibilità è un processo standardizzato intorno al quale si è in grado di trovare soluzioni alternative per casi particolari”.
Frederic Munoz,
COO Worldwide Fendi
Il progetto R(evolution) entra nel pieno dell’execution a febbraio 2019 con il roll out di tutta l’area Retail. Il ruolo di Deda Stealth in questa fase riguarda la gestione del back office Retail e l’adattamento delle metodologie di spedizione e delle relazioni intercompany tra Fendi e tutte le sue filiali nel mondo. Si tratta di un’operazione importante con cui Deda Stealth supporta Fendi nell’ambizioso programma di standardizzazione di tutti i sistemi IT con cui il brand gestisce il proprio business: dalla produzione al Retail, senza soluzione di continuità. L’implementazione di Stealth® Retail, e la sua integrazione con Stealth® Orchestrator, aggiungono ulteriore valore: garantiscono non soltanto l’univocità di gestione del back end Retail ma anche l’integrazione univoca dell’e-commerce, delle spedizioni e delle allocazioni delle merci a livello globale, insieme all’ottimizzazione dei costi e dei tempi di approvvigionamento e delivery.
Un modello con cui Fendi gestisce con flessibilità e governance le diverse contingenze lungo tutta la supply chain. Una flessibilità potenziata dalla governance stessa ed elemento in cui Stealth® è tassello cruciale: unisce il Retail alle modalità “laterali” con cui Fendi innova la relazione con i propri clienti, come accade con il Made To Order. Stealth® gestisce in modo integrato questo particolare processo di vendita su appuntamento incentrato sulla cooperazione creativa tra clienti e designer. Quando i clienti si recano nel punto vendita, sono accompagnati nel percorso creativo: scelgono i materiali e i dettagli del capo da confezionare. Queste informazioni sono condivise con l’area produttiva e l’intero flusso è gestito con Stealth®.