Il
mercato globale della moda si sta destreggiando sempre più consapevolmente
lungo paradigmi di trasformazione, impegnandosi nel sostenere nuovi valori come
la sostenibilità, la qualità dei prodotti, la digitalizzazione e un business
sempre più attento alle esigenze del cliente finale.
Alla
luce delle incertezze e delle complessità derivanti dai fenomeni globali che
ben conosciamo, la risposta del settore Fashion dimostra la grandezza e la
centralità di questo comparto per l’economia dentro e fuori i confini del
nostro paese. Secondo i dati
forniti dai Fashion Economic Trends (FET) della Camera Nazionale della Moda
Italiana nel 2022 i ricavi hanno toccato quota 98 miliardi (+18% rispetto al
2021) con una marcate incidenza dell’export (+19,5% rispetto al 2021). Un risultato
positivo che segna da un lato un ritorno ai livelli pre-pandemia, dall’altro il
consolidamento dei trend legati all’inclusività, all’innovazione e alla trasformazione
digitale.
Focalizzandoci
in particolare sulla digitalizzazione delle imprese, possiamo affermare che il
settore moda rappresenta un ottimo indicatore: solo dal 2019 al 2021, gli
investimenti della moda in tecnologia sono cresciuti del 66%, a riprova del
fatto che l’impronta del digitale lascia il segno anche in un mercato altamente
artigianale.
Se
in passato le linee di abbigliamento erano dettate per lo più dalla spinta dei
creativi, oggi – grazie al web, all’eCommerce, ai marketplace e al Digital
Marketing – gli stili e le tendenze sono il risultato delle scelte dei
consumatori e benché le collezioni, le sfilate e le fiere rimangano ben
radicate nel DNA del settore Fashion, elementi come la tecnologia e il digitale
penetrano nell’identità della moda, ribaltandone i paradigmi e definendo le
priorità di nuovi aspetti strategici per l’industria. Tra questi, la gestione
dei dati lungo l’intera catena del valore, l’integrazione globale della
filiera, la personalizzazione dell’esperienza cliente e il fenomeno eCommerce
che investono i modelli di business tradizionali, collocando la cultura
digitale tra i pilastri di un piano di crescita vincente e duraturo.
Benché
queste tematiche appaiano ben consolidate in tutti i segmenti del mercato
Fashion, c’è una fetta di imprenditoria che pur avendo tutte le carte in regola
per rappresentare il motore economico e occupazionale del Paese, ha un accesso
più limitato ai benefici della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica:
stiamo parlando delle piccole e medie imprese della moda.
La
flessibilità che caratterizza questa tipologia di imprese – legata
principalmente a strutture aziendali più piccole e poco strutturate –
rappresenta al contempo un vantaggio e una debolezza: nel breve periodo le PMI
riescono, infatti, ad adattarsi con più elasticità alle opportunità offerte dal
contesto in cui operano, dimostrando versatilità rispetto al cambiamento;
tuttavia, sul medio e lungo periodo, le debolezze strutturali di queste imprese
si traducono in una capacità ridotta di adeguare le proprie catene di
approvvigionamento o modelli di business alle trasformazioni globali.
Secondo
un’intervista rilasciata per McKinsey,
il 23% degli investimenti fatti in ambito Fashion e Tech hanno riguardato la
catena di fornitura. I benefici della tecnologia e della digitalizzazione sui
processi sono evidenti, in quanto riescono a semplificarne la gestione, facilitando
la raccolta dei dati lungo l’intera Supply Chain e abilitando il dialogo tra i
vari attori della catena del valore. Inoltre, molte soluzioni tecnologiche
facilitano il passaggio all’online, trasformando il negozio in un ecosistema
esperienziale ma anche in una fonte aggiornata e certa di dati sulle preferenze
e le abitudini di consumo.
I
produttori di medie dimensioni sono spesso più concentrati sulla produzione e
sulla vendita degli articoli, piuttosto che sulla creazione di hub digitali, ma
adottando tecnologie e strumenti già collaudati ed impiegati dalle imprese di
grandi dimensioni, anche le PMI possono crescere rapidamente e consolidare il
proprio vantaggio competitivo sul mercato. Basti pensare al beneficio di
possedere un’architettura dati integrata grazie alla quale i brand possono
controllare in tempo reale i processi in essere, identificare per tempo
possibili minacce o miglioramenti e costruire un ecosistema integrato dove
tutti gli step e gli attori della filiera sono connessi.
Noi
di Dedagroup Stealth crediamo molto in questo segmento di mercato al
quale riconosciamo potenzialità e punti di forza che concorrono a fare del Made
in Italy un’eccellenza di portata globale. Per questo motivo offriamo alle PMI
della moda una soluzione pensata per le specifiche esigenze di un’impresa di
medie dimensioni, Stealth® GO!, la piattaforma prêt-à-porter che oggi è
già impiegata da diversi brand noti e contoterzisti.
Sbloccare
la crescita è possibile solo con una presa di coscienza e una predisposizione
ad accogliere le nuove logiche ispirate dal digitale. Sicuramente è una sfida significativa
per gli imprenditori, ma con il giusto supporto e la cooperazione i risultati
che si possono ottenere sono importanti. Grazie alla nostra rete di partner,
siamo orgogliosi di contribuire costantemente allo sviluppo di questa
importante fetta di mercato, aiutando le PMI italiane della moda nello sviluppo
di strategie innovative e nella definizione di solide basi per affrontare il
futuro sempre più tech della moda.