La Francia fa un ulteriore passo avanti nella lotta contro l'impatto ambientale causato dall'industria moda.
Stando a quanto riporta l’Afp-Agence France Presse, il governo francese sembra pronto a sostenere il DDL, proposto dal Ministro della transizione ecologica Christophe Béchu con l'obiettivo di calmierare l'attività di aziende e siti di e-commerce che offrono quantità innumerevoli di abbigliamento e accessori a prezzi particolarmente aggressivi.
L'obiettivo di questa nuova regolamentazione in materia di vendita e distribuzione di prodotti è ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile, obiettivo che la Francia persegue già da alcuni anni con l'impegno di fornire ai consumatori informazioni dettagliate sui capi che decidono di acquistare.
Il disegno di legge prevede una modulazione dell’eco-contributo versato dalle aziende in base al loro impatto ambientale, in modo da rimodellare il divario di prezzo delle aziende più virtuose. Il Ministero della transizione ecologica ha inoltre affermato che a metà marzo sarà lanciata una consultazione pubblica sull’etichettatura ambientale dei prodotti tessili.
Promulgata il 10 febbraio 2020 ed entrata in vigore l'1 agosto dell'anno successivo, la Legge AGEC antispreco (legge Anti-gaspillage pour une économie circulaire) nasce in Francia con il concreto obiettivo di trasformare il sistema moda da un'economia lineare ad un'economia circolare. La normativa che ad oggi conta ben 130 articoli si basa su due principi fondamentali:
- chi inquina paga
- maggiore informazione per il consumatore finale
La Legge cerca, quindi, di proteggere il consumatore dall'effetto "Greenwashing", regolamentando l'utilizzo di termini come "biodegradabile", o "organico" e incoraggiando i marchi ad essere più trasparenti rispetto ai processi produttivi e di distribuzione.
Il decreto del 29 aprile 2022, relativo all'articolo 13 della legge AGEC, fornisce dettagli chiari sulla nozione di informazione del consumatore su:
1. Tracciabilità del percorso seguito dal prodotto durante la sua fabbricazione;
2. I rischi di rifiuto delle microfibre plastiche legati all'impiego di materiali sintetici;
3. La presenza di sostante potenzialmente pericolose;
4. La presenza di materiali riciclati e la riciclabilità del prodotto.
L'ormai forte sinergia e contaminazione tra sostenibilità e tecnologia nell'industria moda sta trasformando le aziende del settore che supportati dall'innovazione tecnologica possono sviluppare soluzioni per ridurre l'impatto ambientale della produzione di abbigliamento, calzature e accessori.
Una fusione che apre nuove prospettive per un'industria della moda più etica, trasparente e rispettosa del pianeta e delle persona. Un impegno che Deda Stealth accoglie e porta avanti da diversi anni, dimostrando una concreta volontà di contribuire alla creazione di processi più trasparenti e di una moda etica.
Le soluzioni tecnologiche innovative di Deda Stealth garantiscono ai brand della moda e del lusso la possibilità di adeguare la propria attività alle attuali normative in corso in tema di Sostenibilità ambientale e Tracciabilità di filiera.
Secondo quando indicato dalla Legge AGEC, i brand del settore moda che voglio distribuire e vendere i loro prodotti in Francia sono chiamati a rendere fruibili al consumatore dati quali il percorso seguito dal prodotto durante la sua fabbricazione, la percentuale di fibre non organiche impiegate in fase di produzione, l'utilizzo di sostanze chimiche o di materiali riciclati.
Raccogliere tutti questi dati su una catena del valore complessa come quella del Fashion è la sfida accolta da Deda Stealth che con la soluzione Stealth® Platform dal 2023 permette di calcolare:
1. Per il settore Abbigliamento:
- La percentuale di materiali riciclati sul peso del prodotto finito;
- Riciclabilità dei materiali impiegati in fase di produzione;
- Presenza di sostanze inquinanti
- Indicazione del Fornitore e del paese di provenienza per le fasi di Confezionamento, Tintura, Stampa, Tessitura;
- Percentuale di microplastiche sul peso totale del prodotto finito.
2. Per il settore Calzature:
- La percentuale di materiali riciclati sul peso del prodotto finito;
- Riciclabilità dei materiali impiegati in fase di produzione;
- Presenza di sostanze inquinanti
- Indicazione del Fornitore e del paese di provenienza per le fasi di Finissaggio, Montaggio, Spillatura;
- Percentuale di microplastiche sul peso totale del prodotto finito.